Negli uffici ci vogliono gli esperti
“Studi recenti – riferisce Alessio Galbusera – hanno evidenziato che oltre il 70% dei problemi legati alla qualità dell’aria in ambiente (IAQ, Indoor Air Quality) sono da imputare agli impianti di condizionamento e che, in questo caso, la causa principale è da ricercare nella incompleta, inadeguata o inesistente manutenzione dell’impianto stesso. I condotti dell’aria, che costituiscono i “polmoni” di un edificio, possono accumulare polveri, sporcizia, catrame, fumo di sigarette, microrganismi di ogni genere e corpi estranei di varia natura. I condotti dell’aria, così come gli elementi terminali degli impianti canalizzati o le batterie di scambio termico e le relative bacinelle di raccolta dell’acqua di condensa dei condizionatori, possono costituire un terreno ideale per la formazione e la proliferazione di funghi, muffe e colonie di batteri vari. In assenza di periodici e appropriati interventi di pulizia, l’accumulo di sporcizia negli impianti, in particolare nelle canalizzazioni dell’aria, è destinato ad aumentare, provocando anche un possibile distacco di polveri e materiale sporco e contaminato, che veicolano agenti patogeni nell’ambiente e che vengono quindi respirati dagli occupanti, con conseguenti malesseri e allergie. La Sick Building Syndrome, cioè la “sindrome dell’edificio malato”, è causata in larga misura dalla contaminazione degli impianti di condizionamento, unitamente a una climatizzazione inadeguata in termini termoigrometrici e con scarsi ricambi d’aria. La SBS si manifesta quando almeno il 20%-30% degli occupanti soffre di una serie di sintomi quali emicrania, sonnolenza, ostruzione nasale e prurito, irritazione e bruciore agli occhi, disturbi respiratori (tosse, e affanno) ecc. La manutenzione igienica degli impianti di condizionamento degli uffici va dunque effettuata non solo pulendo e/o sostituendo i filtri dei condizionatori, ma procedendo anche alla pulizia e alla disinfezione dell’interno dei canali, utilizzando attrezzature ad aria compressa montate su piccoli robot telecomandati e dotati di telecamere. Questo tipo di manutenzione, fornita da imprese specializzate, andrebbe effettuata mediamente ogni 3-5 anni, a seconda dell’attività svolta nell’ambiente e dell’ubicazione dell’edificio. Il tutto anche nel rispetto della normativa vigente in materia di igiene e sicurezza nell’ambiente di lavoro, come previsto dal Decreto Legislativo 626/94 e successive integrazioni e modifiche”.